venerdì 28 ottobre 2016

TRAVERSATA dei SIBILLINI


REGIONE: MARCHE / UMBRIA

Impegnativa traversata del parco nazionale dei Monti Sibillini, per quasi tutta la sua lunghezza, da Forca di Presta (1536m) che segna il confine sud a Frontignano di Ussita (1450m).

Quasi 22 km per 1500m di dislivello in salita e 1600m in discesa, scelta forse non azzeccatissima in quanto di solito, le gambe fanno piu' male in discesa che in salita, ma in questo caso 100m cambiano poco.

Ovviamente occorrono 2 auto, visto che al ritorno bisogna percorrere oltre 25km, per scendere a CastelsantAngelo sul Nera, risalire a Castelluccio di Norcia e tornare a forca di Presta.

Considerato il dislivello gia' di per se' consistente, il percorso passa in cresta solo quando strettamente necessario, ad esempio per salire al Redentore, poi ogni volta che e' stato possibile, abbiamo aggirato la cima vera e propria delle varie vette che si incontrano, altrimenti si sarebbero tranquillamente raggiunti e superati 2000m di dislivello.

Nell'ordine:
forca di Presta (1536m),
rifugio Zilioli (2240m),
cima Prato Pulito (2373m),
cima del Lago (2422m),
cima del Redentore (2448m),
cima dell'Osservatorio (2350m),
forca Viola (1936m),
monte Argentella (aggirato),
passo di Sasso Borghese,
monte Porche (aggirato),
cima Vallinfante (aggirata),
passo Cattivo (1869m),
monte Bove sud (aggirato sulla strada che sale a passo Cattivo)
impianti di Frontignano (le Saliere),
Frontignano (Hotel Felicita (1342m),

E' importante considerare che dall'inizio alla fine non si trova acqua e nemmeno rifugi gestiti, solo 2 rifugi accessibili in caso di emergenza, lo Zilioli e Casaletto (2060m) sulla costa dell'Argentella, visto il periodo (novembre), e' stata sufficente una borraccia d'acqua da 1/2 litro.

Il percorso e' stato fatto con zaino piu' leggero possibile, scarpe da trail running, a passo molto svelto, con soste brevi e con l'ora solare che accorcia di molto le ore a disposizione.

Per il periodo migliore, consiglio la tarda primavera, quando le nevi si sono sciolte, o l'autunno prima delle nevicate invernali, in alcuni punti siamo passati su pochi centimetri di neve gelata, che senza attrezzatura adeguata non sono per niente simpatici.

Le fatiche vengono ampiamente ripagate dai panorami, se la foschia permette, si spazia dall'Adriatico all'appennino fabrianese, dal gruppo del Catria/Nerone al monte Amiata e alle nostre spalle il Gran Sasso e monti della Laga.

1 NOVEMBRE 2014

NOTA 2016: secondo il regolamento del parco, le cime sono tutte vietate alle MTB e ai cani !!!!!!!!!!!

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ALTOPIANO di COLFIORITO


REGIONE : MARCHE UMBRIA - BICI da STRADA

Il percorso vi porterà a scoprire gli altopiani di COLFIORITO e di MONTELAGO.

Dopo i primi 27km di riscaldamento, praticamente pianeggianti con cui si attraversa Fabriano, Borgo Tufico, Cerreto d'Esi e Matelica, dal semaforo di quest'ultima (sinistra) cominciano i saliscendi, a volte impegnativi con brevi punte del 16% fino al paesino di Gagliole dove potrete ristoravi al bar e prendere acqua alla fontanella.

NOTA NATALIZIA: in questo paesetto e' presente un presepe molto bello, arricchito ogni anno con qualcosa di nuovo; molti personaggi in movimento, la pioggia e perfino la neve lo rendono un 'attrazione da visitare nel periodo natalizio.

Discesa fino a Castelraimondo quindi al semaforo a sinistra verso Crispiero dove troviamo ancora saliscendi fino alla planata su Camerino (molto bello il centro storico e sede dell'università); tiriamo dritto e dopo un facile valico scendiamo a Muccia dove al successivo incrocio teniamo la sinistra e dopo un paio di chilometri, al bivio Maddalena prendiamo a destra, direzione Pieve Torina e Visso.

Giunti a Pieve Torina (acqua vedi WP), attraversiamo il centro e svoltiamo a destra dove inizia la salita che porta ad un valico (860m) non segnato sulle carte che conduce poi con una breve discesa all'altopiano di Colfiorito, famoso per la produzione di patate rosse; non e difficile infatti trovare i coltivatori che con i loro mezzi sostano sulla strada a vendere i prodotti della terra.

Attraversiamo tutto l'altopiano e scendiamo a Serravalle di Chienti, dove all'incrocio svoltiamo a sinistra direzione Montelago e Sefro, qui inizia la seconda salita di giornata, un'po più dura della prima, ma più breve e che ci condurrà a svalicare a quota 1035m;

discesa sull'altopiano di Montelago, dove in stagione e nei festivi è aperto un bar ristorante, quindi ancora discesa prima fino al paese di Sorti poi Sefro quindi Pioraco incastonata tra due pareti di roccia meta di arrampicatori di falesie.

Ora sempre in pianura si attraversano: Fiuminata, Spindoli, Bivio Ercole (fontana) dove si volta a destra e Campodonico, dove inizia un breve valico per scendere poi a Serradica, quindi Cancelli e voltando a sinistra si attacca l'ultima facile asperità che ci riporta poi al punto di partenza.

A Colfiorito è presente un parco regionale; se amate le foto con i cartelli dei valichi scalati, sempre a Colfiorito dovete fare una facile deviazione di circa 5km a sinistra in direzione Foligno, dove troverete il cartello " VALICO di COLFIORITO ".

148km percorsi in circa 6h 20', 2220m di dislivello.

CARTOGRAFIA :
KOMPASS 664 GUBBIO FABRIANO 1:50000
KOMPASS     ASSISI CAMERINO 1:50000

Il percorso parte dalla località Molinaccio, dove potete lasciare l'auto e rifornirvi di acqua alla fontana antistante il piccolo cimitero di Melano.

14 APRILE 2007.



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MONTE STREGA


REGIONE: MARCHE - MTB

Percorso corto ( 19km x 800m di dislivello ), che se fatto in primavera o in autunno sa regalare bellissimi panorami.

Partenza dal parcheggio antistante il bar-ristorante Le Cafanne ( dove vi consiglio di assaggiare il formaggio di fossa ), nei pressi di Serra Sant'Abbondio, lungo la strada che conduce al monastero di Fonte Avellana.

Si segue su asfalto il corso del torrente ( verso la sorgente ) fino all'incrocio dove si va a sinistra, direzione Isola Fossara altrimenti la strada condurrebbe a Fonte Avellana.

Salita sempre su asfalto di circa 2-3km quindi al valico ( valico di Sitria, vedi WP ), inizia la strada bianca, che va seguita per circa 6km rimanendo sempre sulla via principale ben battuta.

Al valico sui prati di Montelago, si devia a sinistra sempre in salita, a volte ripida ( 24% ), ma sempre pedalabile; infine arrivati ai prati sommitali potete fare una breve escursione ( non tracciata ), fino alla cima del Monte Strega, oppure se seguite la traccia, passerete prima su prato poi sulle creste fino ad arrivare a ritrovare la strada sull'altro versante.

Se poi seguite la variante "creste", questa e' una breve deviazione che passa ancora di piu' sulle creste, da una parte avete il prato e dall'altra lo strapiombo, da cui si vede benissimo la strada sia d'asfalto che bianca fatta fino al momento.

Ritrovata la strada bianca questa ci conduce sempre in discesa al paesino di Venatura ( occhio a 2 cancelli per le mandrie ), passato il quale a sinistra una comoda strada bianca ci porta prima al paese di Leccia quindi su asfalto alla partenza.

L'unico punto dove prendere acqua e' l'abbeveratoio ( vedi WP ), ma visto che il percorso non e' lungo puo' essere sufficiente.

Visto che siete in zona, merita senz'altro una visita il monastero di Fonte Avellana, oppure il castello di Frontone, a Montelago infine e' presente un recinto in cui vedere i daini (quando non se li mangiano i lupi).

Tempo impiegato : circa 2 ore e mezza.
Cartografia     : kompass 664 - Gubbio Fabriano

14 marzo 2008.

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venerdì 21 ottobre 2016

CIMA MUTALI

TIPO FONDO : ASFALTO
PARTENZA : OSTERIA DEL GATTO
LUNGHEZZA : 6.9 km
DISLIVELLO : 652m
PENDENZA MEDIA : 9.5%
PENDENZA MAX : 17%

Salita estremamente impegnativa, tanto da essere inserita anche nell'elenco delle salite BIG (brevet international du grimpeur).

Partenza da Osteria del Gatto (PG), cosi' da percorrere la salita nella sua interezza (non sono passato per la strada principale che entra dentro Fossato).

Prime rampe al 14% entrando dentro il piccolo paesino di COLLE, quindi stessa storia appena arrivati a FOSSATO di VICO, dove si tira dritto appena si incrocia la strada principale, quindi si volta prima a sinistra poi subito a destra seguendo le indicazioni per CIMA MUTALI.

L'asfalto e' abbastanza grezzo, comunque percorribile anche con bici da strada, la pendenza si mantiene quasi sempre su valori a due cifre o li' vicino.

Due soli tratti in falsopiano permettono di respirare prima di altre rasoiate anche al 16% per tratti anche di 500m.

L'arrivo e' posto proprio in cima a 1100m, dove girano due generatori eolici visibili anche da lontano.

Bel panorama su tutta la valle, da Gualdo Tadino a Sigillo proprio ai piedi del Monte Cucco.

Ultimo aggiornamento : 10 aprile 2010

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CERQUETO da GENGA

TIPO FONDO : ASFALTO
PARTENZA : BIVIO LAGO FOSSI (GENGA)
LUNGHEZZA : 2.3km
DISLIVELLO : 193m
PENDENZA MEDIA : 8.4%
PENDENZA MAX : 13%

Tutt'altra storia, la salita da questo versante, infatti la quota iniziale e finale rimane pressoche' invariata, il chilometraggio e' inferiore, per cui la pendenza media non puo' che essere superiore e di tutto rispetto, pari al 8.4%

Per chi proviene da San Vittore Terme, occorre attraversare per intero la gola di Frasassi, quindi proseguire sempre sulla strada principale fino all'incrocio indicante Genga, viceversa per chi viene da Sassoferrato, trovera' l'incrocio circa 4-5 km dopo Osteria di Colleponi.

All'incrocio di Genga, non si prosegue verso il paese, ma ci si tiene nel fondovalle, superando il ristorante Latini e l'incrocio per la piccola area industriale, dove si tiene la sinistra e in circa 2km di falsopiano si arriva all'inizio della salita, riconoscibile perche' proprio sull'incrocio per il lago Fossi (campeggio chiuso).

La salita inizia subito con un tratto di pendenza oscillante tra il 10 ed il 13%, si superano i due unici tornanti e quando la strada si restringe ci si trova in un tratto abbastanza breve, piu' pedalabile e all'ombra del bosco.

Poi di nuovo la pendenza aumenta tornando a valori prossimi al 13%, finche' un ultimo falsopiano finale ci porta allo scollinamento, esattamente alle prime case del paese di Cerqueto.

Una fontanella si trova dall'altra parte del paese, mentre un insegna recente annuncia che c'e' anche un ristorante, altrimenti nella sottostante Pierosara ci sono almeno un paio di ristoranti.

La strada bianca che parte alla vostra sinistra conduce in circa 4km alla cima del monte Murano.

ULTIMO AGGIORNAMENTO : OTTOBRE 2016

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CERQUETO da SAN VITTORE

TIPO FONDO : ASFALTO
PARTENZA : BIVIO SAN VITTORE TERME
LUNGHEZZA : 4.75km
DISLIVELLO : 250m
PENDENZA MEDIA : 5.4%
PENDENZA MAX : 13%

Facile salita che prende il via poco dopo il parcheggio per i visitatori delle grotte di Frasassi, direzione San Vittore/Sassoferrato, si volta a destra appena prima del ponte, seguendo le indicazioni per Cerqueto/Pierosara.

Circa 500m pianeggianti per superare le poche case di San Vittore Terme, quindi inizia la salita, che si mantiene sempre su valori di pendenza pedalabili, intorno al 5-6%, almeno fino al paesino di Pierosara, dove si trovano un paio di ristoranti e un ottimo punto di vista panoramico sulla gola della Rossa.

Superato il tratto pianeggiante all'interno del paese, si torna a salire e nei due tornanti che si incontrano, troviamo anche la pendenza massima della salita pari al 13%, che comunque risulta molto breve.

Ancora un tratto pianeggiante, quindi gli ultimi 500m "a tirare", con pendenze intorno al 6-8%, fino al paesino di Cerqueto, dove si trova anche il valico, non segnalato da nessun cartello (ristorante dentro il paese).

All'incrocio sommitale, c'e' la possibilita' di andare subito a destra, entrando nel paese e magari rifornirsi di acqua alla fontana posta in fondo alle ultime case, oppure dritti su strada bianca molto larga e generalmente ben battuta, che conduce in circa 4km alla cima del Monte Murano, o ancora a sinistra dove troviamo tutta discesa fino all'incrocio per Genga, esattamente dall'altra parte della gola di Frasassi.

Questa strada dall'asfalto sempre in buone condizioni, e' poco transitata, tranne nel caso che la sottostante strada che attraversa la gola di Frasassi, venga chiusa a causa del distacco di pietre o massi durante le gelate invernali, cosa che capita almeno una o due volte l'anno.

Possibilita' di rifornirsi di acqua, appena prima di iniziare la salita, ad una fontanella posta tra la strada e l'arco in pietra di San Vittore, oppure a fine salita dentro il paese di Cerqueto, in fondo alle ultime case.

ULTIMO AGGIORNAMENTO : OTTOBRE 2016

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giovedì 20 ottobre 2016

COL VALVACIN


REGIONE: TRENTINO ALTO ADIGE, VAL di FASSA - TREKKING

Sentiero molto panoramico, sulla cresta che divide la Val di San Nicolo' dalla Val Contrin, due valli laterali della Val di Fassa, spettacolari viste sul Sasso Lungo, sulla Marmolada e sulle verdi valli delle Dolomiti.

Il percorso ha uno sviluppo di circa 20km, in cui sono compresi anche i due tratti fatti rispettivamente con la cabinovia del Buffaure e con la seggiovia del Col Valvacin, il dislivello in salita quindi e' decisamente poco, si tratta solo di seguire i saliscendi della cresta.

E' presente un tratto attrezzato con dei cavi d'acciaio, chiamato sentiero Lino Pederiva, NON e' una via ferrata come erroneamente riportato su alcune carte, e non e' nemmeno verticale, anzi, e' talmente facile che puo' essere percorso anche dalle famiglie con bambini.

Il percorso parte dal campeggio Vidor a Pozza di Fassa, che gia' si trova nella valle di San Nicolo', si scende per 15 minuti lungo la strada fino agli impianti di risalita del Buffaure.

Primo tratto di cabinovia, quindi occorre spostarsi a piedi fino agli impianti del Col Valvacin, e' una seggiovia 4 posti aperta alle intemperie e ai venti.

Si scende ai 2354m dell'arrivo (bar, ristorante al Zedron), quindi ci si inoltra direttamente su cresta puntando alla vicina e ben visibile cima del Col Valvacin, ben segnalato anche dai cartelli.

Sempre su cresta e sul sentiero piu' battuto si seguono le indicazioni per il passo San Nicolo' (sentiero 613), passando per l'arrivo della seggiovia del Ciampac alla Sella Brunec, continuando ancora su cresta con brevi tratti di roccette.

Dinanzi la mole del Sas di Roces, si scende leggermente sulla destra fino ad iniziare il sentiero attrezzato Lino Pederiva, costituito nient'altro che da alcuni cavi d'acciaio nei punti che potrebbero essere piu' pericolosi, ma si procede comunque quasi in orizzontale, la difficolta' e' veramente minima.

Giunti alla sella si procede verso destra, in discesa, puntando al rifugio che tra l'altro e' stato quasi sempre visibile, posizionato proprio sotto l'imponente Col Ombert.

Ristorati al rifugio, si torna sui propri passi fino alla sella del passo di San Nicolo', dove si volta a sinistra scendendo verso la valle.

La prima parte della discesa e' molto ripida e su fondo sdrucciolevole, poi rimane ripida ma su prato, sempre seguendo il sentiero piu' battuto si giunge alla baita delle cascate (altro punto di ristoro).

Evitando la strada bianca principale, ci si dirige verso il fosso per seguirlo a scendere.

Lo si lascia poi per tornare sulla strada, prima bianca poi asfaltata che superando numerose baite scende a valle.

Se l'orario permette, si puo' evitare la noiosa discesa usufruendo del trenino, che ferma proprio dove comincia l'asfalto e che al costo di 3 euro vi riporta a Pozza.

Altrimenti sono circa 6km di discesa su asfalto per tornare al campeggio.

Poco meno di 19km (compresi i tratti sugli impianti di risalita) in 5 ore soste comprese.

SETTEMBRE 2013

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ALPE di PAMPEAGO


REGIONE : TRENTINO ALTO ADIGE - BICI da STRADA

In breve: Pozza di Fassa, Moena, Predazzo, Tesero, passo Alpe di Pampeago 1996m, Obereggen, passo di Costalunga (Karerpass), Vigo di Fassa.

Breve percorso di 75km con 2000m di dislivello, ma soprattutto pendenze ragguardevoli per superare l'Alpe di Pampeago.

Partenza dalla turistica Val di Fassa, direzione sud, in discesa sempre sulla ciclabile della val di Fiemme e Fassa, si attraversano i caratteristici paesini di Soraga, Moena, Predazzo, Roda, fino a Lago di Tesero dove si volta a destra uscendo dal percorso ciclabile per immettersi su strade secondarie che cominciano subito a salire attraversando il borgo di Tesero.

Seguendo le indicazioni per Passo di Lavaze' e Pampeago, comincia in pratica l'ascesa, le pendenze seppur sostenute sono ancora pedalabili.

Superato il paesino di Stava, la strada si divide, per il passo di Pampeago bisogna voltare a destra, da qui in poi e fino agli impianti sciistici e' un lento susseguirsi di drittoni con pendenze sempre superiori al 10%, inizialmente nel bosco, poi gli alberi spariscono lasciandoci allo scoperto.

Sono 4 km, e sono i piu' duri, giunti agli impianti termina la strada larga per lasciare il posto ad uno stretto nastro d'asfalto che continua imperterrito a salire, le pendenze sono un po' minori, ma rimangono sempre intorno al 10%, questo tratto e' vietato anche alle moto, quindi almeno in questo senso e' molto godibile.

Il paesaggio sarebbe molto piu' bello se non fosse deturpato da decine di impianti di risalita.

La fatica termina a quasi 2000m di quota (bar ristorante), per poi iniziare a scendere, dapprima dolcemente, passando in mezzo alle baite dei pastori, poi in maniera molto piu' decisa, superando Obereggen e terminando ai soli 870m circa dell'incrocio dove si seguono le indicazioni per il passo Costalunga e Val di Fassa.

Strada decisamente piu' larga ma anche piu' frequentata da auto, moto e camion, resa ancora piu' insidiosa da brevi gallerie illuminate.

Si sale gia' da subito, ma la vera salita al passo inizia da Nova Levante, pendenze pedalabili stavolta, da vedere il piccolo lago di Carezza, dove si specchiano le cime del Latemar, purtroppo un recinto vieta di avvicinarsi troppo alle acque e il parcheggio per le auto e' a pagamento.

Tornano gli impianti di risalita che ci accompagnano fino ai 1745m del passo.

Da qui, tutta discesa attraversando Vigo di Fassa e scendendo a valle.

Tempo impiegato: circa 5 ore.

SETTEMBRE 2013

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MONTE PENNINO


REGIONE : MARCHE / UMBRIA - MTB

Poco meno di 60km con ben 2000m di dislivello, di cui 1500 concentrati nei primi 30km.

In breve : BIVIO ERCOLE - FIUMINATA - PONTILE - MONTE VERMENONE - MONTE PENNINO - BAGNARA - PASSO CORNELLO.

Purtroppo le foto non rendono giustizia alla bellezza di questi luoghi agli inizi di novembre, in cui tutte le foglie sono multicolori, e i panorami ripuliti dalla foschia sono eccezionali, si vede infatti dall'appennino fabrianese fino ai monti Sibillini.

Lasciata l'auto all'incrocio, noto (anche sulle carte Kompass) come Bivio Ercole, ci si dirige a sinistra in direzione Fiuminata / Pioraco, dopo appena 100m si puo' prendere l'acqua alla fontana sulla strada.

Circa 6,5km pianeggianti sono l'ideale per il riscaldamento, poi superata Fiuminata, si volta a destra verso l'abitato di Pontile, lo si attraversa in forte pendenza e al termine inizia il bosco.

Questa strada, lunga circa 8km e' asfaltata fino a quota 1060m (si e' partiti da circa 400m), anche se l'asfalto in molti punti ha ceduto il passo alla breccia, poi da 1060m e fino a 1200 circa, diviene strada bianca, dal fondo molto ben battuto, fino ad aggirare il monte Vermenone, dopo il quale compaiono numerosi sassi lungo il percorso.

Breve discesa dove si mantiene la sinistra evitando la strada che scende a Fonte di Brescia fino a trovarsi di fronte ad una pettata decisamente ripida e lunga su prato, ove sono ben visibili i segni (illegali) dei fuoristrada che vi si arrampicano.

Si prende la pettata affrontandola con una miriade di tornantini perche' la pendenza e' sempre superiore al 20%, per fortuna il fondo erboso ha molto grip, quindi chi se la sente puo' anche salire "dritto per dritto".

Al valico a quota 1280m circa, si prosegue ancora sulle tracce preesistenti, che passano quasi sempre sulla cresta tranne l'ultimo tratto in cui si segue un sentiero in mezzo alla faggeta (circa 200m) che permette di arrivare ai 1179m di Forca di Bara,

Da qui si prende l'unica strada bianca, ben battuta e che, molto rapidamente ci porta all'incrocio dove ricomincia la salita, passando prima per ben due fonti dove e' possibile prendere acqua (Fonte della Romita).

Si e' scesi di quota fino a circa 850m, ora si volta a sinistra al primo bivio che si incontra, sempre su strada bianca, dalla pendenza regolare e sempre vicina al 20% che permette di raggiungere la conca prativa tra il monte Feniglia ed il colle Grugnoleta.

Si continua su prato (tracce inizialmente invisibili) verso il colle Grugnoleta, lo si aggira sulla sinistra passando uno stretto corridoio tra le rocce per arrivare ad un'altra conca prativa, dove, anche qui, si cerca il passaggio sull'altro versante che, un po' ripidamente, permette di trovare la strada bianca molto larga (ci passano i camion della cava) che sale al Monte Pennino.

L'ascesa e' quasi terminata, la strada permette persino di fare velocita' nel caso vi siano rimaste le forze.

Al valico a quota 1500m il panorama sui Sibillini e' spettacolare.

Per la discesa ho optato per la via piu' facile, basta quindi seguire la strada maestra che sbuca esattamente ai Piani di Colle Croce, dove si volta a destra e, continuando la discesa in poco piu' di 4km (strada bianca), si e' al paesino di Bagnara, dove e' possibile rifornirsi al bar/alimentari lungo la strada che conduce a Passo Cornello.

Valicato su asfalto anche Passo Cornello (poco piu' di 800m di quota), non resta che affrontare la lunga discesa e pianura per tornare al Bivio Ercole (asfalto).

Dopo Fiuminata e fino a Forca di Bara non mi e' stato possibile trovare una fontana.

La cava sul Monte Pennino e' in attivita', quindi meglio evitare i giorni feriali.

6 NOVEMBRE 2010

Cartografia : KOMPASS 1:50000 Assisi Camerino

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mercoledì 19 ottobre 2016

CASTELLETTA da GROTTE

TIPO FONDO : ASFALTO
PARTENZA : GROTTE
LUNGHEZZA : 4.3 km
DISLIVELLO : 330m
PENDENZA MEDIA : 7.7%
PENDENZA MAX : 16%

Terzo versante per giungere al valico di Castelletta, sicuramente quello meno conosciuto e meno frequentato.

Grotte si raggiunge dalla strada che da Serra San Quirico porta ai paesini di Sant'Elia, San Giovanni, Precicchie e Poggio San Romualdo, deviando all'interno di San Giovanni in direzione Grotte e Santuario Madonna della Grotta.

Si esce dal paesino attraversando i campi del fondovalle (leggera discesa) finche' la strada prorpio in curva comincia a salire, subito al 13%.

L'ascesa si caratterizza per salire a gradoni, ovvero 200m duri (10-12%) e 50m di respiro, fino a vedere dall'altra parte della valle le antenne di Monte Murano, questo e' il segnale che la parte piu' difficile sta' per giungere, infatti appena passata una lapide sulla sinistra la salita si impenna al 16% per poi ridiscendere ad un "modico" 9-10% fino al paesino.

Attraversata la piazzetta (fontana subito dopo) c'e' ancora circa 1km di salita per arrivare al valico a quota 670m.

Possibilita' di rifornimento idrico anche prima della salita, poco prima di uscire dal paese di Grotte.

Asfalto grezzo ma tranquillamente percorribile con bici da strada.

MAGGIO 2010

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CASTELLETTA da SERRA SAN QUIRICO

TIPO FONDO : ASFALTO
PARTENZA : SERRA SAN QUIRICO (GORGOVIVO)
LUNGHEZZA : 7.35 km
DISLIVELLO : 503 m
PENDENZA MEDIA : 7%
PENDENZA MAX : 13%

Versante piu' frequentato dai ciclisti della vallesina insieme alla salita di Poggio San Romualdo, la pendenza media addolcita da due tratti in falsopiano non rende l'idea del fatto che, tolti i falsopiani, la salita sia abbastanza impegnativa.

Dalla vecchia statale 76 dopo il paese di Serra San Quirico (per chi viene dalla vallesina) o dopo l'uscita dalla Gola della Rossa (per chi viene dal Fabrianese) si passa sotto il viadotto della superstrada (oltrepassando il passaggio a livello) e si volta a destra seguendo l'indicazione CASTELLETTA.

Siamo nella zona chiamata Gorgovivo, questo e' il nome della societa' che preleva l'acqua dalla montagna e la distribuisce ai paesi a valle, si puo' anche fare rifornimento idrico alla fontana (50m dalla strada sulla destra).

Al primo ponticello lieve curva a sinistra ed inizio delle difficolta'.

Si parte subito con pendenze intorno al 12%, che fatta eccezione per brevi tratti in cui scende all'8% si manterra' sempre sopra il 10% fino al primo falsopiano, individuabile circa 200m dopo il secondo ponticello.

La pendenza cala drasticamente, prima al 4 poi al 2% per circa 500m, fino ad una curva a destra in cui torna prepotentemente al 13% fino all'inizio del paesino di San Pietro.

La parte piu' dura e' passata, ora superato il tornante si viaggia piu' spediti su pendenze intorno al 5-6% e rari tratti all'8%, ancora 500m circa di falsopiano prima della rampa che porta direttamente dentro il paese di Castelletta, ricongiungendosi alla salita che proviene da Grotte.

Ultima possibilita' di prendere acqua subito dopo la chiesa, quindi la strada continua al 8% fino al valico, dove gradatamente scema in piano.

L'asfalto e' in buono stato, ma, sia all'inizio della salita che prima del paese di Castelletta, non e' raro trovare detriti sulla sede stradale (ghiaia, sassi, pigne).

23 GIUGNO 2010

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CASTELLETTA da BORGO TUFICO VALTREARA

TIPO FONDO : ASFALTO
PARTENZA : SOTTOPASSAGGIO VECCHIA SS76 DA BORGO TUFICO VERSO GENGA
LUNGHEZZA : 7km
DISLIVELLO : 445m
PENDENZA MEDIA : 6.4%
PENDENZA MAX : 11%

In seguito alla costruzione dell`attuale statale 76, che con numerose gallerie attraversa la Gola della Rossa, venne chiusa la

vecchia sede che attraversava la suggestiva Gola.

Per un ciclista, la strada piu` breve (ma non piu` facile) per arrivare nella Vallesina era proprio quella che passava per il Valico

di Castelletta a quota 670m, tenendo presente che la Gola della Rossa era interdetta.

Provenendo da Fabriano, bisogna attraversare il paese di Borgo Tufico e all`incrocio voltare a sinistra evitando le indicazioni per

Ancona che porterebbero sulla statale, ma rimanendo invece sulla vecchia sede che scorre parallela alla ben piu` trafficata SS76.

Superati due gruppetti di case, ed una fonte (Fonte del Papa) si passa il sottopassaggio ed inizia la salita.

Da Sassoferrato o da Genga, si seguono le indicazioni per Fabriano e Valtreara, avendo sempre cura di rimanere sulla vecchia statale.

Dopo circa 500m al bivio si tiene la destra (indicazione per Castelletta), la sede si fa` piu` stretta ed inizialmente segue

l`andamento dei fianchi della montagna, poi arrivano i rettilinei, di cui il terzultimo misura quasi 2 km, la pendenza si mantiene

costante sempre intorno al 6-8%, diminuisce solo sui tornanti e aumenta per brevi tratti fino all'11%.

Proprio sull`ultimo tornante troverete l`ingresso di una cava, da qui mancheranno appena 500m fino al valico e al
bel prato sommitale, ideale per i picnic, vista la possibilita` di parcheggio e di cuocere bistecche subito dopo il valico.

Di fronte a voi si erge la cima del Monte Revellone, con la sua falesia per l`arrampicata, sulla destra la strada bianca che porta ai

prati di Poggio San Romualdo; appena dopo il valico si scopre il paese di Castelletta e nelle giornate terse si vede tutta la

Vallesina fino al mare con i numerosi paesi piu` o meno fortificati che si ergono sui colli, caratteristica peculiare delle Marche.

Discendendo dall`altro versante, si puo` tornare per San Giovanni quindi Poggio San Romualdo (salita), oppure
seguire la vecchia sede della statale che attraversa la Gola della Rossa fatta di brevi saliscendi.

Manto stradale decente sia in salita che in discesa.
Poco ombreggiata la mattina presto, decisamente assolata per tutto il resto della giornata.

Punto acqua prima della salita (Fonte del Papa) o dentro il paese di Castelletta una volta valicato il passo.


30 aprile 2010

AGGIORNAMENTO OTTOBRE 2016:
La realizzazione delle 4 corsie sulla SS76 prosegue, dovrebbe finire nel 2018, la salita e' transitabile, ma il sottopassaggio iniziale e' interdetto, occorre pertanto imboccare la salita dall'altra parte, dal paesino di Valtreara.








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martedì 18 ottobre 2016

MONTE SIBILLA da FOCE


REGIONE : MARCHE - TREK

Percorso mediamente impegnativo che permette di arrivare in vetta al monte Sibilla, passando anche per la brevissima e facilissima ferratina, nonche' per la fantomatica grotta della Sibilla, ormai crollata e ridotta ad un cumulo di macerie.

Per evitare il percorso piu' classico che passerebbe per il rifugio Sibilla, gestito e a cui si arriva anche con l'auto, si parte dal fondovalle, un chilometro circa prima del paesino di Foce di Montemonaco, ai piedi della valle dei laghi di Pilato, percorrendo uno dei vecchi sentieri di Civitetto, descritto anche nel libro di Spagnoli "percorsi dimenticati dei Monti Sibillini".

Si lascia la macchina poco prima di un parcheggio sulla destra piu' grande (500m prima di Foce), quindi piu' utile in caso di numerose auto, in modo da avere il sentiero di salita ad appena 50m a valle.

La partenza del sentiero non e' segnalata, e non e' nemmeno ben visibile, si nota soltanto una traccetta che dall'asfalto parte subito in salita, una volta imboccato poi, si avra' per le prime centinaia di metri, l'impressione di aver sbagliato, la traccia e' esile e a volte bisogna spostare i ramoscelli per passare.

Questa prima parte si sviluppa all'interno di un basso bosco, comunque sempre in salita, aggirando la costa del monte sulla destra e seguendo sempre la traccia piu' battuta, si riesce ad uscire dal bosco e a puntare diritto ad un basso e recentemente ristrutturato bottino per l'acqua, da cui purtroppo non e' possibile prenderne (scoglio della Volpe).

Da questa costruzione, che non e' nemmeno in grado di offrire alcuna protezione in caso di maltempo, si prosegue alla sua sinistra, su quella che sembra una carrareccia, ma che in realta' serve solo come collegamente con un altro bottino piu' a monte dove, ancora a sinistra, si torna su sentiero in mezzo al prato.

Nella stagione giusta, dal ripido canale a sinistra del bottino, viene giu' una bella cascata, decisamente secca a settembre.

Aggirata la costa della montagna, giunti a scoprire Foce in valle, la cresta del Torrone sulla sinistra, e' ora di abbandonare il sentiero, per quel poco che si vedeva, puntando diritti in salita sulla cresta.

A quota 1700m circa, si incrocia la strada senza senso proveniente dal rifugio Sibilla, la si ignora proseguendo subito oltre.

Sulla sinistra, poco distante (circa 500m), il casale della Banditella, ora rifugio Mazzaroni, che pero' non viene toccato dal giro, che invece prosegue superando un'abbeveratoio, dove prendere acqua e' possibile solo dai tubi che usano i pastori, chiusi alla meno peggio.

Dopo la fonte, si punta alla sella, raggiunta la quale, ci si immette sul sentiero, piu'trafficato che porta prima alla corona e poi alla cima della Sibilla, a quota 2173m.

Da questa facile cresta, i panorami cominciano ad essere degni di nota, alle nostre spalle, i monti Gemelli, il monte dell'Ascensione e il mare in lontananza, poco piu' a destra il Corno Grande, subito prima del Vettore.

A valle invece, le ripide pareti che danno vita alla Gola dell'Infernaccio, sovrastate dal monte Priora e piu' a sinistra, pizzo Berro e monte Bove sud.

Il percorso GPS, per la verita' non passa per la facile ferrata, che non e' improbabile trovare intasata di gente, poco avvezza,
che per scendere 5 metri, impiega 5 minuti, aggira invece la corona sulla sinistra, per appena 100m, salendo poi per un canalino di pochi metri, meno ripido della via classica.

Tornati sul sentiero battuto, si passa accanto alla ex grotta, che adesso non merita nemmeno una sosta, per raggiungere in breve la cima.

Il percorso prosegue sempre su cresta, con una breve disarrampicata su facili roccette, fino a deviare decisamente a sinistra, una volta raggiunta la sella, scendendo sulla costa del monte.

Causa maltempo siamo costretti ad una deviazione proprio verso il rifugio Mazzaroni che non avremmo toccato, circa 15 minuti a scendere e poco piu' a tornare sui nostri passi.

Se il meteo concede invece, si volta a destra su sentiero piu' evidente rispetto la discesa appena fatta in maniera abbastanza approssimativa.

Ora si segue sempre la traccia principale, ben visibile, fino a rientrare nel bosco di faggi e scendere alla strada di Foce.

A Foce si puo' mangiare alla Taverna della Montagna.

Circa 15km di sviluppo, 1400m di dislivello in poco piu' di 7 ore soste comprese.

SETTEMBRE 2013 (RIFATTO APRILE 2014

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10 COLLI BOLOGNESI


REGIONE : EMILIA ROMAGNA - BICI da STRADA

Percorso lungo della 10 colli bolognesi che si disputa ogni 1° maggio.

157km, 2500m di dislivello, per una tra le granfondo meglio organizzate del calendario.

Strade poco trafficate (inizialmente chiuse al traffico) e molto ben tenute.

10 colli appunto, non molto lunghi (max 6 km di ca' Bortolani) e duri solo a tratti (max 18% sul monte Donato, l'ultimo colle), prima di piombare in discesa ai giardini Margherita luogo di partenza e arrivo nonche' pastaparty, e consegna dei pacchi gara il giorno precedente la gara.

Primi 15km pianeggianti in cui si viaggia costantemente sopra i 40km/h, ma senza fatica grazie alla scia del gruppo.

Quindi inizia la salita che sgrana il gruppone, ma non c'e' da preoccuparsi di rimanere soli, visto che eravamo piu' di 1600 sul percorso lungo e piu' di 1000 su quello corto (c'era inoltre un percorso gourmet senza classifica).

Occorrono rapporti adeguati (consiglio 39x28 o la compatta) per affrontare le salite, ma soprattutto occorre prestare massima attenzione in discesa (ricca di tornanti e drittoni veloci).

Buoni i ristori, ottimi i presidi agli incroci e la segnaletica di gara.

Tempo impiegato 5h 40'.

maggio 2007.

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MONTE MURANO


REGIONE : MARCHE - MTB

Bel percorso nel parco della GOLA della ROSSA e di FRASASSI.

Partenza dal parcheggio della COOP, direzione Moscano e Vallemontagnana; appena dopo il sottopassaggio recentemente costruito per permettere il raddoppio della linea ferroviaria, svolta a destra sull'incompiuta pedemontana Fabriano / Sassoferrato, seguirla fino alla fine (circa 2 km), uscendo sulla vecchia statale 76 all'altezza di un vivaio.

Svoltare a sinistra su asfalto, fino alle porte di Borgo Tufico.

Appena prima del passaggio a livello, svoltare ancora a sinistra, inizialmente su asfalto, quindi strada bianca in salita fino alle prime case del paesino di San Cristoforo; svolta a destra in discesa con tornantini fino a portarsi parallelamente al corso del fiume, della ferrovia e della statale 76.

Seguire la carrareccia nel bosco fino a oltrepassare le case del paesino di Valrapara, superarlo e uscire quindi su asfalto in prossimità di un altro passaggio a livello dove svolterete a sinistra verso San Vittore.

Appena dopo le terme, passare sotto l'arco della torre e proseguire su asfalto in salita (a sinistra)(VALICO di CERQUETO) fino a superare i paesini di Pierosara prima e Cerqueto poi.

Al quadrivio prendere l'unica strada bianca molto larga che parte davanti a voi; poichè è decisamente troppo comoda dopo circa 1,3km prendere la strada sulla destra, molto più stretta e soprattutto molto più ripida;
passato il primo tratto al 27% la pendenza diventa più abbordabile e si può proseguire di rampichino fino ad incontrare l'asfalto che porta alla cima del Monte Murano sulla destra.

Il percorso aggira l'antenna ripetitore, sulla sinistra in modo da avera una panoramica a 360°, dal mare Adriatico (foschia permettendo) all'appennino umbro marchigiano, le pareti a strapiombo della sottostante Gola della Rossa, sono meta di numerosi climber e alpinisti.

Tornare indietro seguendo sempre l'asfalto, fino a prendere la carrareccia che passa sulla sinistra di Case Marcellini, da dove inizia il tratto piu' bello, uno splendido single track in discesa nel bosco di pini con un tappeto di aghi di pino e foglie;
il segnale GPS in questo punto non era molto forte, seguite quindi le indicazioni per "anello superiore" prima, poi "anello inferiore" e "lago Fossi", uscirete sull'asfalto che porta appunto al campeggio (chiuso) del lago Fossi.

Arrivati all'incrocio di Genga svoltate prima a sinistra quindi dopo il ponte subito a destra per Meleto (asfalto), quindi ancora a sinistra per passare il paese di Trinquelli, al cui valico proseguite dritti fino al paese di Collegiglioni, quindi sempre dritti tornerete al punto di partenza scendendo la strada che porta a Moscano.

Tempo impiegato circa 3h.

febbraio 2007.

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sabato 15 ottobre 2016

MONTE VETTORE CRESTA NORD


REGIONE : MARCHE - PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI - BICI STRADA

Il percorso ad anello, porta sulla cima piu' alta della catena dei Sibillini, evitando pero' il sentiero classico da Forca di Presta, strabattuto se non addirittura sovraffollato.

Si percorre invece la lunga cresta nord, detta anche cresta del Torrone, dal nome della cima prima del Vettore.

Partenza dal piccolo paesino di Altino, nei pressi di Montemonaco a quota 1035m, la cima del Vettore si trova a 2476m, pertanto i calcoli sono presto fatti, si tratta di 1446m di dislivello solo sulla carta, piu' eventuali saliscendi, percorso abbastanza impegnativo quindi.

Da Altino ci si dirige verso monte, dopo il rifugio Altino situato proprio alla fine del paese, si prende la sterrata di destra, al ritorno si arrivera' da sinistra.

Comincia la salita, all'ombra del bosco e non troppo ripida, su strada percorsa anche da fungarli e taglialegna.

A quota 1264m, si incontra una struttura usata dai pastori, e dinanzi un bell'abbeveratoio, siamo fuori dal bosco, ma vi faremo rientro quasi subito, per lasciarlo altrattanto presto, cominciando a salire sul fianco della montagna Cima della Prata.

Si percorre il sentiero sempre piu' battuto, la traccia GPS, fa' una piccola deviazione passando sulla costa piu' scoscesa, ma consiglio di evitarla rimanendo sul sentiero, soprattutto nel caso l'erba fosse bagnata.

Si continua sempre su cresta, che in questo tratto e' decisamente ampia e abbastanza ripida, bisogna prendere il proprio passo.

Si susseguono le cime, monte Banditello 1873m, monte Torrone 2117m e infine il Vettore a quota 2476m, per arrivare al quale la cresta diviene piu' volte molto stretta ma, a patto di non avere vertigini non da' nessun problema di percorribilita'.

Alla sinistra si apre la valle verso Ascoli fino al mare, dietro di noi la cresta della Sibilla, sulla destra Palazzo Borghese, la cima dell'Argentella e il Redentore, mentre la valle in basso e' detta Valle del Lago dal nome del Lago di Pilato, che quasi in cima al Vettore e' possibile ammirare tra una roccia e l'altra.

Fatta sosta alla cima, si evita il sentiero che scende a Forca di Presta (verso destra), a favore di uno piu' a sinistra (sentiero 4), che in pratica continua in cresta, per poi deviare bruscamente a sinistra e continuare a scendere seguendo pero' la costa della montagna.

Lungo la discesa a mezza costa si incontra un'altro abbeveratoio, prima di continuare a scendere fino a Santa Maria in Pantano.

Altra fontana dopo la chiesa; all'incrocio di strade sterrate si prende in direzione Castro - Pescolle, si prosegue in piano in mezzo ai prati, seguendo la traccia GPS, si torna in circa 1 ora ad Altino.

Il percorso ha uno sviluppo di 22km per ben 1700m di dislivello, portato a termine in 7h 20' soste escluse.


SETTEMBRE 2012 con il CAI Fabriano


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