domenica 12 maggio 2019

PETRARA


REGIONE : MARCHE

830m di dislivello in 23km, per questo giro primaverile o autunnale, ma anche invernale a patto che non sia troppo freddo, in quanto si arriva due volte sui

crinali che separano le valli dove il vento abbassa notevolmente la temperatura percepita.

Partenza davanti il ristorante Le Cafanne, sulla strada che da Serra Sant'Abbondio conduce a Fonte Avellana.

Ci si muove in direzione Serra Sant'Abbondio, scaldandosi con la breve e facile salita su asfalto.

All'incrocio del paese si volta a sinistra in direzione Frontone, ma dopo appena 100m si prende la prima stradina a sinistra, che parte subito in salita
inizialmente su asfalto, poi appena passate le case diviene sterrata, fondo ben battuto e largo.

Superata una sbarra si prosegue sempre su pendenze pedalabili fino al primo valico a quota 815m circa, guardando a sinistra, verso il Catria si vede la

strada che si fara' al ritorno.

Discesa fino al paesino di Petrara sempre rimanendo sulla strada principale.

Ritrovato l'asfalto si volta a sinistra in direzione Frontone, breve salita su asfalto quindi in cima al saliscendi (dopo appena 50m), si volta a sinistra su

una stradina dal fondo asfaltato che parte subito ripida al 28% (e non e' ancora niente).

Dopo il brevissimo falsopiano la strada sempre asfaltata, si inerpica con pendenze man mano sempre piu' elevate, tanto che il mio Polar, dopo aver rilevato

una pendenza del 32%, si e' arreso e ha visualizzato tutte XX-XX.

Le pendenze rimangono elevate fino ai 600m di quota, dove termina l'asfalto ed inizia lo sterrato che ci condurra' al valico posto a quota 830m.

Da qui tutta discesa, fino al valico di Foce, dove si volta a sinistra scendendo ancora, su strada asfaltata ma piena di buche che in poco piu' di 1km ci

porta a vedere il bellissimo monastero di Fonte Avellana (parcheggio, bar).

Ancora discesa su asfalto per tornare alle auto e rifocillarci al ristorante Le Cafanne dove vi consiglio di provare il formaggio di fossa.

Tutte le strade sono carrozzabili, niente single trek, possibilita' di prendere acqua al paesino di Petrara e davanti il bar di Fonte Avellana.

9 GENNAIO 2011


















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domenica 18 febbraio 2018

PASSO MANDRIOLI PASSO CALLA


REGIONE : TOSCANA

Percorso quasi interamente nel parco nazionale delle foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna, di circa 140km per ben 3000m di dislivello, adatto quindi ai salitomani incalliti.

Partenza dal camping LA VERNA a Chiusi della Verna, da non confondere con l'omonimo monastero, a 4km di distanza e dove i camper non hanno l'autorizzazione a sostare la notte.

Dal campeggio solo per arrivare al paese di Chiusi, distante appena 800m c'e' bisogno del rapportino, perche' la strada ha una pendenza max del 14%.

All'incrocio si volta a sinistra, direzione Bibbiena poi a destra in direzione Corezzo, percorrendo un bel falsopiano prima di giungere alla discesa che terminera' a Val della Meta, quindi subito salita ad incontrare, appena fuori di Badia Tedalda, la strada che porta al passo dei Mandrioli percorrendola solo per gli ultimi 5 chilometri.

Tutta discesa con bei panorami fino a Bagno di Romagna, quindi pianura per attraversare anche San Piero in Bagno poi svolta a sinistra con evidente indicazione per il passo del Carnaio; ascesa non molto lunga (da questa parte) ma con pendenze spesso superiori al 10%.

Ancora veloce discesa fino a Santa Sofia, quindi svolta a sinistra dopo il ponte in direzione Campiglia.

Lungo falsopiano praticamente privo di traffico fino a Corniolo dove comincia la vera salita del passo della Calla, ben 14km spesso sopra il 10%; di ombra non c'e' ne e' molta, se non dopo Campigna quando si passa all'interno di un bosco di alti faggi, da li' mancano circa 3km.

Tutta discesa su strada sempre in buono stato fino a Stia, quindi pianura con piu' traffico per attraversare Pratovecchio, Poppi e Bibbiena.

Si potrebbe tornare a Chiusi della Verna, seguendo le apposite indicazioni proprio a Bibbiena, ma la salita che ho preferito e' quella che passa per Chitignano, molto meno trafficata e comunque in buono stato.

I waypoint corrispondono a tutte le fontane sulla strada che sono riuscito a vedere, sono molte ma e' comunque meglio tenere le borracce sempre piene, soprattutto se fa' molto caldo.

Le strade (percorse di venerdi') erano pochissimo trafficate, tranne il traffico locale nei pressi di Bagno di Romagna e Poppi/Bibbiena, erano anche in buono stato tranne sommari rattoppi dovuti a piccoli smottamenti.

Spettacolari infine le famose foreste casentinesi, con alberi vecchi e alti che fanno un'ombra eccezionale anche se ovviamente non su tutto il percorso.

Durante la prima discesa, ammesso che facciate in tempo ad accorgervi, fermatevi su di un ponticello sul fosso Sodaccio (sulla destra), per ammirare quello che l'acqua riesce a fare nei secoli, non ho pubblicato una foto perche' non rendeva bene l'idea.

25 GIUGNO 2010















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lunedì 29 maggio 2017

MONTE TERMINILLO


REGIONE: LAZIO trekking

Bellissimo giro fino in vetta al Terminillo, versante di Leonessa, 20km, 1500m di dislivello in poco piu' di 8 ore soste comprese.

Il percorso e' tutto tracciato e segnalato, tranne gli ultimi 2 km dove ho seguito una vecchia traccia semiabbandonata.

In breve: Campo Stella, sella di Cantalice, sella di Val d'Organo, cresta Sassetelli, vetta Terminillo, rifugio Sebastiani, rifugio Maiolica.

Da Leonessa si seguono le indicazioni stradali per il Terminillo e sella di Leonessa , si parcheggia in localita' Campo Stella (1130m), circa 7km da Leonessa, dove ci sono gli impianti di risalita invernali.

Si comincia a camminare seguendo lo stradone che in pratica e' la pista di discesa, fino ad incrociare una carrareccia sulla destra, dove alcune frecce maltenute, indicano sella di Cantalice, la si segue in un bel bosco di alti faggi fino ai prati della sella, quota 1545m.

Dalla sella si volta a sinistra di 90 gradi, in salita ancora nel bosco di faggi seguendo le indicazioni per rifugio Sebastiani, anche in questo caso le frecce sono presenti ma non piu' ancorate al suolo !!!

Finito il bosco si continua su cresta erbosa, davanti a noi la cresta Sassetelli e' ora ben evidente, giunti alla sella di val d'Organo (1850m) torna la salita proprio per incrociare la cresta.

Alla sella di val d'Organo, c'e' anche la possibilita' di chiudere un breve anello, voltando a sinistra dentro la valle, dove in fondo si vede uno stradone che e' quello lasciato in precedenza.

Giunti all'ennesima sella (2077m), si e' sulla cresta, si continua sulla destra, sempre seguendo le indicazioni per la vetta del Terminillo e rifugio Sebastiani,
la cresta e' abbastanza aerea ma non esposta, ci si aiuta per brevi facili tratti con le mani.

Circa 1 ora di cammino in cresta per arrivare ai 2217m della vetta, quindi si scende dall'altro versante, su sentiero ghiaioso un po' sdrucciolevole, anche in discesa occorre aiutarsi con le mani per brevi tratti, in circa 30 minuti si e' al rifugio Sebastiani (1820m), gestito (bar, ristorante e camere).

Dal rifugio si riparte in salita, puntando ad un'altra sella (selletta di Pratorecchia 1875m), con in bell'evidenza, un palo con frecce direzionali, dove si volta a sinistra, si scende traversando per un lungo tratto sotto le rocce di Iaccio Crudele, brevi risalite portano alla sella Jacci (1792m) e a prendere il sentiero che a mezzacosta
traversa il monte Procini.

Giunti ad una radura erbosa (1849m), si perde velocemente quota puntando al rifugio Maiolica (1793m), ben visibile dall'alto, e' presente una fonte d'acqua, il rifugio pero' e' chiuso.

Si continua alla sinistra del rifugio, in discesa vicino al fosso, sentiero 429 direzione Fontenova, poi torna a salire, ESATTAMENTE al valico (1640m) dove ricomincerebbe la discesa, inizia un sentiero sulla destra (crinale), non segnato in loco, sulla mappa e' segnato tratteggiato, quindi decisamente poco frequentato, il primo breve tratto non e' molto comodo, si passa sulla sinistra del crinale, su traccia di sentiero poco evidente, bosco poco fitto e a volte sopra i bassi ginepri che stanno coprendo quel poco di traccia che resta.

Rientrati nel bosco di faggi, la traccia si fa' appena piu' evidente, in ogni caso, l'altezza degli alberi permette di passare comodamente tra di essi, stavolta ci si mantiene alla destra del crinale, sempre nei suoi pressi, e si scende anche senza traccia.

Solo verso la fine si ricomincia ad intuire la presenza di un vecchio sentiero che passava nel bosco, lo si segue sempre in discesa avvicinandoci al fondo valle.

Se avete con voi il gps, noterete a questo punto che vi siete avvicinati tantissimo alla strada che da Leonessa sale alla sella, poche altre centinaia di metri e infatti la si incrocia, si volta a destra e in appena 5 minuti si torna alle macchine.

Quest'ultimo tratto (circa 2km), come gia' detto, e' poco frequentato, noi comunque non abbiamo avuto problemi nonostante non lo conoscessimo affatto, l'alternativa sarebbe
dal rifugio Maiolica proseguire su sentiero segnato 404, fino al rifugio Vallebona quindi fare un ampio giro (circa 4km, sentiero 430) a scendere e tornare sulla strada nello stesso asfaltata nello stesso punto dove siamo usciti noi.

MAGGIO 2017






















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